Ratzinger, da professore a Papa

Nel 1977, a 50 anni, Joseph Ratzinger (1927-2022) era uno stimato docente di teologia. Ma Papa Paolo VI gli chiese un sacrificio: lasciare la sua cattedra all’Università di Ratisbona, in Baviera, per diventare Arcivescovo di Monaco. Il resto è storia…

Pelé, “uomo immagine” e ricco imprenditore di se stesso

Pelé era semplicemente…Pelé.
Molto di più di uno sportivo, molto di più di un fuoriclasse: un’icona per il suo Brasile e per tutto il mondo. Ma anche un perfetto “uomo immagine” e imprenditore di se stesso – come si dice oggi sui social -, all’avanguardia assoluta per quei tempi (anni ’60-70-80). Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Pelé ha commercializzato e “sfruttato” al meglio la sua immagine, nonostante i guadagni siano stati molti diversi rispetto a quelli dei personaggi sportivi sponsorizzati dei giorni nostri.
Proprio nei giorni della veglia funebre di decine di migliaia di brasiliani – compreso il presidente Lula – allo stadio “Vila Belmiro”, lo stadio del “suo” Santos, il quotidiano spagnolo AS ha calcolato i guadagni e l’eredità lasciata da Pelè alla sua famiglia: la cifra ammonta intorno a circa 115 milioni di dollari.
L’eredità verrà suddivisa tra i vari figli. Pelè, infatti, ha avuto due figlie, Cristina e Jennifer Kelly, e un figlio, l’ex portiere Edinho, dalla sua prima moglie, Rosemeri Cholbi. Dalla seconda moglie, Assiria Seixas Lemos, ha invece avuto due gemelli Joshua e Celeste. Un’altra figlia, Flávia Christina Kurtz Nascimento è nata invece fuori dal matrimonio, in quanto frutto della relazione con la giornalista Lenita Kurtz. C’era poi una settima figlia, Sandra Arantes, morta però prematuramente nel 2006.
Una parte dell’eredità andrà anche all’attuale moglie, Marcia Aoki, che lo ha assistito giorno e notte fino alla morte, avvenuta a 82 anni all’ospedale Albert Einsten di San Paolo del Brasile, in seguito ad un tumore al colon diagnosticato nel settembre 2021.
La maggior parte dei guadagni Pelé li ha accumulati con la pubblicità; “Non sono diventato ricco con il calcio, come fanno i giocatori di oggi – aveva rivelato diverse volte -. Guadagnavo con la pubblicità quando ho smesso di giocare, ma non ho mai voluto pubblicizzare tabacco, alcol, politica e religione”.
Stando al sito specializzato Playersbio, durante la sua carriera da calciatore Pelé avrebbe guadagnato in totale 15 milioni di dollari, 6 dei quali che gli sarebbero stati garantiti dai New York Cosmos (in cui giocarono anche Beckenbauer, Chinaglia e molti altri). A questi, andrebbero aggiunti circa 14 milioni derivanti da contratti di sponsorizzazione con marchi come Puma, Hublot e Volkswagen. Ma chi non ricorda il famoso spot del deodorante Brut 33, dove Pelé diceva: “Quando faccio una cosa, mi piace farla bene”? Indimenticabile. Anche per il sottoscritto, benchè all’epoca fossi solo un bambino.
Negli anni, oltre ad aver recitato nel celeberrimo film Fuga per la Vittoria, Pelé è stato oggetto di film e documentari a lui dedicati (come il più recente “Pelé – Birth of a Legend, del 2016), oltre ad essere nominato ambasciatore per le Nazioni Unite e dichiarato “Tesoro nazionale” del Brasile.
Importanti guadagni sono arrivati anche dalle sue autobiografie, diventati veri e propri best-seller, investendo poi in splendide proprietà, che con il tempo hanno aumentato il loro valore.
Nonostante questa ricchezza immensa, dal 2008 riceveva pure una pensione dell’equivalente di quasi 1.000 euro al mese, in quanto ex atleta professionista.
Come detto, il suo patrimonio netto è stimato a 115 milioni di dollari, un “tesoretto” niente male, che lo pone, però, lontanissimo anni luce dalle attuali star del pallone – da Cristiano Ronaldo e Messi, passando per Ibrahimovic e Neymar – nella classifica dei calciatori più ricchi al mondo.

People wait in line to enter Vila Belmiro stadium where Pele, the late Brazilian soccer great lies in state in Santos, Brazil, Monday, Jan. 2, 2023. (AP Photo/Matias Delacroix)

L’arte di essere…semplicemente Pelé

L’ultimo gol della leggenda del calcio.

Pelé è morto all’età di 82 anni, a causa di un tumore al colon diagnosticato nel settembre 2021.

Considerato da molti come il miglior calciatore di tutti i tempi, Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè, era un ragazza innamorato dal calcio, diventato ricco e famoso proprio grazie a quel pallone che aveva sempre rincorso, fin da bambino.

All’età di 16 anni, Pelé aveva già lasciato il segno sulla scena internazionale, segnando all’esordio contro i rivali dell’Argentina: era il 1957.

Un anno dopo – Pelè non aveva ancora 18 anni – le sue abilità durante i Mondiali e una doppietta contro la Svezia nella finale hanno permesso alla Seleção brasiliana di conquistare la sua prima Coppa del Mondo. Un titolo mondiale che avrebbe difeso con successo in Cile nel 1962 (pur senza brillare, a causa di un infortunio).
 
Il numero 10 verdeoro – a 30 anni – trascinò nuovamente il Brasile sul tetto del mondo, in Messico nel 1970, battendo 4-1 in finale proprio l’Italia. Pelè rimane l’unico calciatore ad aver vinto tre mondiali…
 
Forse sarebbe venuto persino in Italia a giocare, ma il sogno di Juve, Milan e Inter non si trasformò mai in realtà.

Ufficialmente, ha segnato 757 gol in 831 partite durante i suoi 20 anni di carriera, anche se con Brasile, Santos e Cosmos – le sue squadre – la leggenda racconta di oltre 1.000 gol segnati…

Poi arrivò un certo Diego Armando Maradona a contendergli lo scettro di migliore calciatore di sempre..

E, una volta lasciato il calcio, pur avendo fatto anche il ministro dello Sport, Pelè è stato semplicemente…Pelè.
Non aveva bisogno di essere nient’altro che Pelè.

A woman walks past a mutal showing Brazilian soccer legend Pele and Argentina late soccer star Diego Armando Maradona in Buenos Aires, Argentina, Thursday, Dec. 29, 2022. Pele, who won a record three World Cups died Thursday at the age of 82. (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Una signora Rolls Royce

Sei milioni di persone hanno guardato su Instagram il video di Georgina Rodriguez – tutta vestita di rosso fuoco – mentre regala la super macchina infiocchettata al fidanzato Cristiano Ronaldo, come dono di Natale… Ma in pochi hanno analizzato la “signora macchina” che è l’oggetto del regalo: una Rolls Royce Dawn Cabriolet, con motore biturbo, 570 cavalli, velocità massima 250 km/h, linea di estrema raffinatezza e color grigio metallizzato, very cool.
Un pezzo quasi unico! Di quelle auto che, certamente, si fanno notare, fatte apposta per non passare inosservati.
Sui giornali e sui siti di tutto il mondo si è favoleggiato anche del prezzo, sparando cifre a casaccio, tipo “circa un milione di euro”… In realtà, la Rolls Royce Dawn costa molto meno: “solo” 345.000 euro!
Certo, Georgina va a colpo sicuro con il suo Ronaldo: è la seconda auto che gli regala nell’anno solare 2022, dopo che a febbraio – per il 37° compleanno del calciatore portoghese – gli regalò una Cadillac Escalade 8 porte, un “American Suv” da 180.000 euro. E il già maestoso parco-macchine di casa Ronaldo si è arricchito, sempre quest’anno, di un altro bolide: l’Aston Martin DBS Superleggera, da 200.000 euro, utilizzata tutti i giorni per andare all’allenamento a Manchester (prima che il contratto con lo United fosse stracciato). In effetti, erano già nove mesi che non si concedevano una vettura nuova…
A parte gli scherzi sul tenore di vita lussuosissimo della coppia, il 2022 è stato un anno difficile per Cristiano Ronaldo e Georgina: non tanto per i fallimenti sportivi del campione (per ultimo, il Mondiale di calcio), quanto per la morte post-parto, avvenuta in aprile, di uno dei due gemelli che Georgina portava in grembo.
A loro, dunque, va l’augurio di un 2023 migliore, soprattutto in famiglia.

 


IO NON VOGLIO UNA VITA AL BUIO

Stamattina, uscendo per strada a Lione prima delle 4 e mezza, mi è sembrato di essere in uno scenario apocalittico: tutto assolutamente buio, tutto assolutamente nero! Ma nero nero ⚫️ nero che più nero non si può…
Per mettere un piede dopo l’altro e non finire in qualche buca, ho dovuto accendere la torcia del cellulare…
Che è successo? È la nuova disposizione del governo francese, per il risparmio di elettricità (colpa di Putin, ovviamente), recepita immediatamente da molte città, tra cui Lione, guidata da un sindaco “verde”.
Da cui il titolo del giornale: “Luce: dobbiamo spegnere tutto?”
Dalle 2 alle 4 e mezza di ogni notte (escluso il week end), tutta l’illuminazione pubblica (ma anche l’esterno del residence dove alloggio io) deve essere completamente spenta.
Poi, alle 4.31, si sono accesi debolmente qualche lampione e anche le luci esterne del residence. E la vita è tornata lentamente alla normalità, in attesa della luce del giorno.
Sarà questo il futuro nostro e dei nostri figli? Dovremo vivere sempre così, nelle tenebre? Nell’insicurezza che l’oscurità genera?
Io, finché ci vedo, non voglio una vita al buio.

Argentina Campéon!

E alla fine Leo Messi ce l’ha fatta! 
Finalmente la “Pulce” ha conquistato la Coppa del Mondo, trascinando la sua Argentina sul tetto del mondo, battendo ai rigori la Francia, in una finale epica. 
E così Messi eguaglia il suo mito Diego Maradona, che 36 anni fa aveva trascinato nello stesso modo l’Albiceleste alla vittoria nei Mondiali 1986 in Messico, sconfiggendo ai supplementari la Germania. 
E’ un ideale passaggio di consegne tra i due super numero 10 dell’Argentina, ormai entrambi – si, anche Messi – nell’Olimpo dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Chissà la faccia dell’eterno rivale Cristiano Ronaldo…
Onore al merito anche ad un altro Lionel, il commissario tecnico Scaloni: contestato e criticato, ma il modesto pedatore della Lazio è diventato Campione del Mondo, raggiungendo – anche lui – altri due miti assoluti e “mondiali”, come Cesar Menotti e Carlos Bilardo. 
E ora chissà che non rivedremo Messi anche ai prossimi Mondiali del 2026…
Per ora, tutta Buenos Aires, tutta l’Argentina, tutti gli argentini nel mondo hanno tutto il diritto di festeggiare il loro terzo titolo mondiale.

Argentina’s Lionel Messi holds the FIFA World Cup trophy as he deplanes, with coach Lionel Scaloni, in Buenos Aires, Argentina, Tuesday, Dec. 20, 2022. (AP Photo/Gustavo Garello)

Corruzione? A Malta ne sanno qualcosa

La presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, a proposito delle mazzette del Qatar a favore di certi europarlamentari, ha dichiarato che sta vivendo “i giorni peggiori” della sua vita. Addirittura? Per un po’ di corruzione? Suvvia…
La presidente del Parlamento europeo, la maltese Metsola, dovrebbe – invece – preoccuparsi (e occuparsi) di più di quello che avviene nel suo Paese, Malta, vero e proprio crocevia di corruzione, illegalità e affari loschi tra imprenditori e politici, tutto quello che fu scoperto e denunciato nei suoi articoli dalla coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia (nella foto), maltese anche lei, fatta esplodere dentro la sua auto ormai 5 anni fa. Per farla tacere.
Di questo sì che la maltese Roberta Metsola dovrebbe vergognarsi.

 

Ciao, “Leone” Sinisa!

Che tristezza.
Il modo migliore per ricordarlo è questa foto sorridente.
Aveva 53 anni, classe 1969, come me.
Ha combattuto come un leone contro la malattia.
Rip, Sinisa Mihajlovic.
Sinisa non è andato via.
E’ solo andato un po’ più lontano
per calciare le punizioni!