Pelé, “uomo immagine” e ricco imprenditore di se stesso
Una parte dell’eredità andrà anche all’attuale moglie, Marcia Aoki, che lo ha assistito giorno e notte fino alla morte, avvenuta a 82 anni all’ospedale Albert Einsten di San Paolo del Brasile, in seguito ad un tumore al colon diagnosticato nel settembre 2021.
Nonostante questa ricchezza immensa, dal 2008 riceveva pure una pensione dell’equivalente di quasi 1.000 euro al mese, in quanto ex atleta professionista.
Come detto, il suo patrimonio netto è stimato a 115 milioni di dollari, un “tesoretto” niente male, che lo pone, però, lontanissimo anni luce dalle attuali star del pallone – da Cristiano Ronaldo e Messi, passando per Ibrahimovic e Neymar – nella classifica dei calciatori più ricchi al mondo.
L’arte di essere…semplicemente Pelé
L’ultimo gol della leggenda del calcio.
Pelé è morto all’età di 82 anni, a causa di un tumore al colon diagnosticato nel settembre 2021.
Considerato da molti come il miglior calciatore di tutti i tempi, Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè, era un ragazza innamorato dal calcio, diventato ricco e famoso proprio grazie a quel pallone che aveva sempre rincorso, fin da bambino.
All’età di 16 anni, Pelé aveva già lasciato il segno sulla scena internazionale, segnando all’esordio contro i rivali dell’Argentina: era il 1957.
Ufficialmente, ha segnato 757 gol in 831 partite durante i suoi 20 anni di carriera, anche se con Brasile, Santos e Cosmos – le sue squadre – la leggenda racconta di oltre 1.000 gol segnati…
Poi arrivò un certo Diego Armando Maradona a contendergli lo scettro di migliore calciatore di sempre..
E, una volta lasciato il calcio, pur avendo fatto anche il ministro dello Sport, Pelè è stato semplicemente…Pelè.
Non aveva bisogno di essere nient’altro che Pelè.

Una signora Rolls Royce
Un pezzo quasi unico! Di quelle auto che, certamente, si fanno notare, fatte apposta per non passare inosservati.
Sui giornali e sui siti di tutto il mondo si è favoleggiato anche del prezzo, sparando cifre a casaccio, tipo “circa un milione di euro”… In realtà, la Rolls Royce Dawn costa molto meno: “solo” 345.000 euro!
Certo, Georgina va a colpo sicuro con il suo Ronaldo: è la seconda auto che gli regala nell’anno solare 2022, dopo che a febbraio – per il 37° compleanno del calciatore portoghese – gli regalò una Cadillac Escalade 8 porte, un “American Suv” da 180.000 euro. E il già maestoso parco-macchine di casa Ronaldo si è arricchito, sempre quest’anno, di un altro bolide: l’Aston Martin DBS Superleggera, da 200.000 euro, utilizzata tutti i giorni per andare all’allenamento a Manchester (prima che il contratto con lo United fosse stracciato). In effetti, erano già nove mesi che non si concedevano una vettura nuova…
A parte gli scherzi sul tenore di vita lussuosissimo della coppia, il 2022 è stato un anno difficile per Cristiano Ronaldo e Georgina: non tanto per i fallimenti sportivi del campione (per ultimo, il Mondiale di calcio), quanto per la morte post-parto, avvenuta in aprile, di uno dei due gemelli che Georgina portava in grembo.
A loro, dunque, va l’augurio di un 2023 migliore, soprattutto in famiglia.
IO NON VOGLIO UNA VITA AL BUIO

Argentina Campéon!
E alla fine Leo Messi ce l’ha fatta!
Finalmente la “Pulce” ha conquistato la Coppa del Mondo, trascinando la sua Argentina sul tetto del mondo, battendo ai rigori la Francia, in una finale epica.
E così Messi eguaglia il suo mito Diego Maradona, che 36 anni fa aveva trascinato nello stesso modo l’Albiceleste alla vittoria nei Mondiali 1986 in Messico, sconfiggendo ai supplementari la Germania.
E’ un ideale passaggio di consegne tra i due super numero 10 dell’Argentina, ormai entrambi – si, anche Messi – nell’Olimpo dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Chissà la faccia dell’eterno rivale Cristiano Ronaldo…
Onore al merito anche ad un altro Lionel, il commissario tecnico Scaloni: contestato e criticato, ma il modesto pedatore della Lazio è diventato Campione del Mondo, raggiungendo – anche lui – altri due miti assoluti e “mondiali”, come Cesar Menotti e Carlos Bilardo.
E ora chissà che non rivedremo Messi anche ai prossimi Mondiali del 2026…
Per ora, tutta Buenos Aires, tutta l’Argentina, tutti gli argentini nel mondo hanno tutto il diritto di festeggiare il loro terzo titolo mondiale.

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